Do i miei 2 cent di opinione.
La prendo larga ehhhhh!
L'aria all'interno delle forcelle si comporta come una molla messa in parallelo alla molla meccanica: il suo comportamento non è esattamente come quello di una molla di acciaio (basta vedere la risposta "strana" degli hydrocross rispetto agli ammortizzatori con la molla per farcene un'idea), ma sempre di quel tipo è.
Da sempre questa "molla d'aria" viene sfruttata e regolata dagli specialisti in sospensioni in una maniera semplice: variando la quantità di olio presente. Per chiarire, cito un mio intervento su un altro post:
QUOTE
Metodo generale per determinare la quantità di olio da mettere in una forcella sconosciuta:si smonta la forcella e si esegue per ciascun fodero quanto segue: si leva la molla e si inizia a versare olio progressivamente; mano mano che si versa, bisogna pompare lo stelo fino a tutta la sua escursione diverse volte, finchè non si sente tutta la corsa frenata.
A quel punto, la quantità minima di olio è determinata. Una (lievemente) maggiore quantità fa si che diminuisca il cuscinetto d'aria fra olio e tappo, rendendola più rigida.
Credo sia quindi palese che la possibilità di variare la pressione dell'aria all'interno della forcella sia nient'altro che una opzione in più per potersi "cucire addosso" la sospensione, secondo le proprie esigenze.
Semplifico molto con un esempio: se si immagina questa "molla d'aria", aumentando l'olio si aumenta il K (si indurisce più velocemente), aumentando la pressione si aumenta il precarico (più sostenuta).
I limiti principali di questi interventi per come la vedo io stanno nella resistenza meccanica: aumentando la pressione si sollecitano di più i paraoli, e nel fuoristrada si aumenta la sollecitazione della vite che mantiene solidale fodero & interno forcella. rischio di distacco dei foderi in poche parole.
Rimanendo con pressione sotto ad una atmosfera non credo tuttavia ci sia un aumento significativo di rischio.
ciao!