Fantichisti '70

Recupero parafango e fanalino rotto, Come sacrificare dei preziosi lego per una giusta causa

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view post Posted on 23/7/2022, 16:08
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Sono in vacanza e ne approfitto per postare qualcosa.
Non ho finito di restaurare il mio Caba del '77, che già lo devo revisionare. Nel frattempo ho cercato delle plastiche alternative alle originali. Da quando l'ho rimesso in strada, uso il Caba regolarmente, e non vorrei rovinare plastiche ormai introvabili, che terrò solo per i motoraduni. Inoltre non ho trovato ancora un buon modo per appendere la targa senza bucare il prafango originale...
Ho deciso di riadattare allora questo parafango trovato al mercatino per 10 euri.

Eccolo, appena portato a casa.


Il parafango è stato riverniciato più volte con i colori rosso, giallo e nero.
Inoltre, il fanalino è rotto: presenta alcune spaccature e sotto ha perso la parte in plastica che regge una delle due viti.

Ecco allora messi in pratica alcuni suggerimenti trovati sul forum per il restauro dei parafanghi.

Per prima cosa ho cercato di sverniciare con del solvente. Senza alcun risultato... Avevo sverniciato efficacemente il rosso spruzzato sul mio telaio grigio grazie a del diluente nitro e cotone idrofilo. Ma già in alcuni casi non funzionava. C'erano dei punti ostici dove piuttosto si scioglieva la vernice originale tutto attorno. Avevo risolto con della pasta abrasiva. Qui forse si tratta di acrilici.

Ho optato allora per una pulitura meccanica. Nel forum e nei vari siti ho letto che la carta vetrata lascia troppi pelucchi, ed è quindi meglio lamare la superficie. D'altronde, anche i restauratori professionisti usano il bisturi, con molta pazienza, per pelare le superfici e riscoprire quel che c'è sotto.

Io non sono un restauratore professionista e purtroppo perdo la pazienza dopo le prime ore di lavoro :lol: ma devo dire che l'uso di una lama da taglierino libera mi ha risolto parecchi problemi. Ci vuole però attenzione, e quella pazienza che io non ho avuto per pulire tutto senza lasciare segni. Se inizi a calcare e ti fai prendere la mano, poi ti ritrovi segni che non riesci più a levare. L'ideale sarebbe avere delle lame leggermente curve affilate come quelle dei liutai :B):

E' la prima volta che faccio qualcosa del genere, quindi riporto le mie impressioni. Spero siano utili per chi pensa di mettere mano ai propri parafanghi originali: sento di molti che optano per la pulizia grattando la superficie ossidata e decaduta, ormai ingiallita, per rivedere il bianco scintillante originale. Io in realtà lo sconsiglio. Meglio mantenere quello che c'è. Un po' di patina impreziosisce la moto, non la rovina, quando si parla di moto d'epoca.

Qui, due foto ravvicinate della porosità del mio parafango originale. La porosità è maggiore dove c'erano gli adesivi, che invece di proteggere, hanno accelerato il decadimento della plastica.




Soprattutto, non è un'operazione scontata, per almeno due motivi:
1) la plastica reagisce in modo diverso nei punti che sono rimasti sotto il sole e a contatto con l'aria rispetto a quelli protetti sotto sella. Sove è più decaduta, la lama entra come il burro e la pulizia risulta veramente semplice, ma quando si arriva nel punto sotto sella, la plastica non si mangia più al meglio, rischia di lasciare una sorta di gradino e paradossalmente rimane più gialla di dove invece è saltata via facilmente.
2) al riattacco del fanalino, ci si potrebbe accorgere di avere sfalsato i piani e che l'adesione millimetrica della curva della plastica non è più la stessa, lasciando brutti passaggi d'aria (e acqua) fra parafango e fanalino.
La parte coperta dal fanalino, rimanendo protetta, è anch'essa dura e poco lamabile, mentre appena dopo, si smangia facilmente.



La punta della lama permette anche di entrare negli incavi dei bordi e togliere vernice senza arrotondare troppo le superfici. Per risolvere invece l'ingiallimento delle parti poco lamabili, ho provato con la carta vetrata... Sono partito dalla 100 ed è stato un casino. Troppo grossa, segni quasi irrisolvibili. Sono passato velocemente alle grane più fini... 200.. 300, ma allora si fa più fatica. Alla fine anche la 600 non risolve il problema dei pelucchi, se non si opta per tanti lunghi passaggi di carte sempre più graduate. Sotto suggerimento di un amico ho optato allora per del Polish passato con straccio ruvido. Ho ottenuto qualcosa, ma è stato ancora meglio ricorrere alla pasta abrasiva. Insomma, con ancora più olio di gomito il problema si è risolto.

Ecco alcuni passaggi:




La parte più dura...



Qui sono passato alla carta vetrata, ma avrei dovuto avere più pazienza e continuare a lama


Qui si nota il reisduo di giallo nella parte "dura" del parafango


Per adattare il parafango al telaio del TX 190 grigio, ho però dovuto praticare un foro a sinistra. Quello destro corrispondeva con uno di quelli dei portafio interni. Qui si vede semi staccato.





Non ho voluto grattare sulla scritta Fantic, che rimane gialla e porosa. Lì ho usato solo la punta del taglierino e uno spillo per evidenziare la scritta raffinando i bordi delle lettere. Anche i segni dell'attacco per il telaio del MIK non vengono proprio via. Non ho insistito. I fori, li ho toppati con un tappo coprivite per mobili da cucina a destra, e a sinistra ho rimesso il tappo portafilo che stava sotto.



Il passaggio del filo, sotto e l'uscita per agganciarsi sotto la sella (nel mio TX191 invece il filo di massa si aggancia uscendo da un foro di destra (si veda sopra)



Per l'impianto di luce, ho semplicemente lavato tutte le parti con acqua, sapone e spugnetta, messo a mollo le parti ossidate in aceto bianco per un giorno e poi interrotto le ossidazioni con WD40. Per i fili e coprifili e guarnizione in gomma, invece Svitol rinnova plastiche. Se ci sono spaccature nel tubetto coprifili metto delle brevi giunzioni di plastica termica per elettricità, scaldata col phon.




Per il fanalino, ho incollato le crepe nella plastica con attack liquido, che entra facilmente nelle fessure minime. Ho poi sciolto un mattoncino rosso trasparente di lego in acetone e ho iniziato a ricostruire la parte mancante




Ricostruzione del "bozzo" e levigatura con flessibilino





La protesi ricostruita nella plastica. Si noti, che l'adesione fra i due tipi di plastica funziona bene, ma non abbastanza. Stringendo forte la vite, si rischia di staccare tutto il pezzo.


Meglio dunque farlo subito e poi reincollare perfettamente il pezzo con attack, che unisce i due diversi materiali con molta più forza.

Ecco il fanalino, senza la sua nuova protesi, non ancora incollata.


Mancano ancora una crepa da incollare e una lacuna nel foro di destra da "stuccare" e levigare




Non usate la pasta abrasiva per la pulizia finale delle plastiche trasparenti... ha levigato benissimo i graffi, ma poi non si tolgievano più le polveri bianche, che tendono a saldarsi nella plastica. Ho dovuto grattare tantissimo con sapone e polish. Tutte le altre cose bruciano la plastica rendendola irrimediabilmente opaca.




La soluzione finale, dopo avere levigato tutte le superfici incollate con carta vetrata finissima, è un passaggio di Svitol rinnova gomme e plastiche, che crea un film protettivo che ridà lucentezza al tutto.


Risultato finale


In conclusione... è uno sbattimento e il risultato non è forse il massimo che si possa desiderare. Meglio recuperare pezzi intatti, finché si trovano. Ma se davvero non si riesce più a trovarne, forse, piuttosto che accontentarsi delle repliche, è bene e recuperare quel che si può.

Un saluto a tutti
 
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view post Posted on 29/7/2022, 19:03
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Bravissimo che lavoro paziente a me manca la pazienza inizio bene poi se il risultato già è bello non lo affino di più ma mi fermo lì tu invece insisti e vai avanti bravo
 
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